
Questo libro ha vinto il Premio Tesi di Dottorato istituito dalla Sapienza Università di Roma, nell’edizione 2013.
Nella letteratura italiana dal XIV al XVIII secolo ha discreta fortuna e circolazione il tema della sconfitta del dio dell’amore, umiliato e privato delle proprie armi soprattutto dalle donne. A partire dalle fonti classiche dell’episodio, rintracciabili nell’epigrammatica alessandrina e nel Cupido cruciatus di Decimo Magno Ausonio, si ricostruiscono il significato e le molteplici declinazioni del soggetto nella produzione letteraria italiana, dal Triumphus Pudicitie di Francesco Petrarca alla poesia in ottava rima di Luigi Pulci e Angelo Poliziano, dalle raccolte di emblemi ed imprese ai poemetti encomiastici cinquecenteschi in lode di donne, dalle opere di Moderata Fonte e Lucrezia Marinelli alla letteratura morale settecentesca (con particolare attenzione per l’Amore disarmato attribuito a Jacopo Durandi). Ripercorrere le tappe della ricezione, tra riscrittura e risemantizzazione, del topos di Cupido punito e disarmato significa andare oltre un’indagine puramente tematica, per ricostruire la fortuna, letteraria ma anche iconografica, di un motivo di lunga durata.