
La nostra indagine, attraverso la sensibilità di studiosi di diversa formazione, prova a dar conto dell’importanza, nonché delle molteplici ambiguità, del mito rivoluzionario, della sua valenza storica e, al tempo stesso, della sua ambizione a trascendere la “Storia”. Un’irriducibile tensione tra continuità e discontinuità, conservazione e rottura, ordine e disordine, “vecchio” e “nuovo”, innovazione e reazione, che si riflette nella duplicità degli strumenti scelti per osservarla: quelli costituzionalistici e quelli storicistici.
L’intento del volume è anche quello di far dialogare nuovamente, in una tensione intergenerazionale, giuristi – in particolar modo giuspubblicisti e costituzionalisti – con studiose e studiosi della storia del pensiero e delle istituzioni politiche dell’età moderna e contemporanea, nella comprensione delle trasformazioni economiche, sociali e istituzionali avvenute tra il XVIII e l’inizio di questo XXI secolo, a oltre due secoli dalla restaurazione europea del 1815 e a un secolo esatto dal 1917 della rivoluzione bolscevica.
Le Autrici e gli Autori che insieme con i Curatori hanno partecipato al volume: Carolina Antonucci, Federica Castelli, Augusto Cerri, Angel Antonio Cervati, Alessandro Guerra, Andrea Marchili, Franco Modugno, Catia Papa, Fabrizio Politi, Giuseppe Ugo Rescigno, Carlo Ricotti, Francesco Rimoli, Enrico Zanette.
Recensioni
Il mito della rivoluzione e gli studi costituzionali. A proposito del volume "Rivoluzione tra mito e costituzione", la recensione di Andrea Buratti su www.diritticomparati.it:
www.diritticomparati.it/il-mito-della-rivoluzione-e-gli-studi-costituzionali-proposito-del-volume-rivoluzione-fra-mito-e-costituzione/
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