Vito Riviello (Potenza 1933 – Roma 2009), tra i più originali poeti italiani del secondo Novecento, ha esordito nel 1955 con Città fra paesi, che Sinisgalli definì «il primo ritratto letterario di Potenza». Poeta fertilissimo e molto presente a festival e letture, ha pubblicato numerosi libri di poesia con pluralità di intonazioni – da movenze riflessive, elegantemente neocrepuscolari, a sperimentazioni in odore di dadaismo, a manipolazioni linguistiche, ad accenti satirici e comici – tra i quali: L’astuzia della realtà (1975), Dagherrotipo (1978), Sindrome dei ritratti austeri (1980), Tabarin (1985), Assurdo e familiare (1986), Monumentànee (1992), Plurime scissioni (2001), Acatì (2003), Livelli di coincidenza (2006), Scala condominiale (2008).