Roma e il suo Orto Botanico - 3 ediz.

Storia ed eventi
SKU: 9788893772259
AnnoPubblicazione: 
2022
formato: 
21x29.7
pagine: 
138
lingua: 
italiano
tipologia: 
monografia
Price: €10,00

IN VENDITA PRESSO L'ORTO BOTANICO DI ROMA

Verso la fine del 1800, la proprietà Corsini con il palazzo, oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ed il giardino, sede definitiva dell’Orto botanico, passava allo Stato. Il complesso aveva subito una radicale trasformazione intorno alla metà del 700, quando il cardinale Neri Maria Corsini ne aveva affidato la ristrutturazione all’architetto Fuga. Il palazzo da rinascimentale venne trasformato in settecentesco; l’area circostante in un magnifico insieme di basse costruzioni, zone verdi, giochi d’acqua, fontane ed architetture ornamentali come quinte di alloro e giardini all’italiana.

Quando il primo direttore — Pietro Romualdo Pirotta — prese possesso dell’area assegnata all’Orto botanico (1883), esso era già alla sua quarta sede ufficiale. Infatti all’Orto botanico di Roma compete una storia piena di vicissitudini che riguardano sia l’istituzione scientifica che l’area di residenza stessa. Su questi binari si muove la ricerca storica ”Roma e il suo Orto Botanico”, per ricordare sia i cento anni dell’Orto botanico a Villa Corsini, che le origini della sua istituzione a partire dal primo Hortus Simplicium del 1278. In Roma infatti, l’Orto botanico è l’erede del Viridarium, il settore dei giardini vaticani in cui l’archiatra pontificio coltivava le piante medicinali. Il primo documento su questa istituzione è rappresentato dalla lapide, oggi nella Sala dei Capitani dei Musei Capitolini, attestante che Nicolò III, nel 1278, fece costruire un settore del giardino con questi scopi. Nicolò V, nel 1477, si interessò dei suoi Viridaria e Pio V, nel ‘500, chiamò il toscano Michele Mercati a dirigere l’Orto vaticano. Essendovi una collezione di piante medicinali nell’Orto vaticano, dal quale i professori prendevano le piante per le loro Ostensiones simplicium non si avvertì subito la necessità in Roma di un Orto botanico universitario come avvenne invece in altre città italiane, quali Padova e Pisa.

Ne conseguì che l’Università di Roma ha avuto il primato di istituzione della Cattedra di Botanica ad opera di Leone X nel 1513, ma dovette giungere fino al 15 settembre 1660 per l’istituzione dell’Orto botanico universitario alle spalle del fontanone dell’Acqua Paola al Giànicolo ad opera di Alessandro VII. Di là, nel 1820 fu spostato nel Giardino di Palazzo Salviati, poi, dopo l’unità d’Italia, con lo scopo di riunire gli Istituti Scientifici, sul Viminale, quindi nel 1873 nell’Orto del Convento di S. Lorenzo in Panisperna ed infine, nel 1883, approdò a Villa Corsini.

Attualmente l’Orto botanico di Villa Corsini fa parte integrante del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Roma ‘La Sapienza’; occupa una superficie di circa 11 ettari ed oltre alle sue caratteristiche museali istituzionali - annoverando importanti collezioni di specie - rappresenta la sede di ricerche scientifiche e di educazione permanente sull’ambiente nel cuore di Trastevere, uno dei più vecchi quartieri di Roma. Riteniamo infatti che la sede attuale, anche se inadeguata per un grande orto botanico attuale, tuttavia la vicinanza dei cittadini possa vivificare e conservare un rapporto duraturo con la città, largamente perduto nel secolo scorso, mentre alla fine dell’800 rappresentava certamente la migliore dalla sua fondazione.
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