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Opera diffusa in modalità open access e sottoposta a licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale - Non opere derivate (CC BY-NC-ND), 3.0 Italia.
I saggi di questo volume affrontano il nodo cruciale del rapporto tra morale e letteratura dall’inizio del Settecento alla prima metà dell’Ottocento. Privilegiando l’analisi semantica della parola «virtù» e della sua costellazione lessicale, gli studi si concentrano su importanti autori del panorama italiano ed europeo (Crescimbeni, Gravina, Muratori, Ramsay, Rousseau, Alfieri, Leopardi e Manzoni), attivi nell’arco temporale che dalla “crisi della coscienza europea” arriva fino al tournant des Lumières e alle prime fasi della nuova società capitalista. A partire dal dialogo con la grande tradizione morale, emerge un nucleo di questioni ricorrenti, variamente declinate: il ruolo della letteratura nel dibattito morale, la relazione individuo-società, il complesso legame tra virtù e amor proprio, la sventura della virtù nella modernità.
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